Telepiù
n° 44 - 1 novembre 1992

 

Un lavoro proprio OK
di Wilma Cazzulani

 
 

LE CURIOSITA' DEL PROGRAMMA DIFFUSO IN TUTTO IL MONDO
Due esperti di "OK" ne svelano i segreti: negli USA c'è una lista di partecipazione di 7 anni, in Gran Bretagna ha 16 milioni di telespettatori; solo in Italia il conduttore è una donna.

 

Potrebbero essere scambiati per due fan di Iva Zanicchi, specie lui con il suo aspetto disimpegnato e comunicativo, ma si aggirano per gli studi televisivi di "OK, il prezzo è giusto!", attenti a ogni particolare dei giochi, dei premi, del pubblico, della presentazione delle vallette. E si scopre invece che si tratta in realtà dei due massimi esperti di "OK", in visita agli studi di Milano per scopi professionali. La signora Pamela Usdan rappresenta la Mark Goodson, la società americana che prende il nome dall'inventore di "The Price is Right" e che ha i diritti in esclusiva del programma, nato nel 1956 e ormai diffuso in tutto il mondo. Il signor Howard Huntridge è invece il produttore della Fremantle, la società inglese che ha l'esclusiva per la Gran Bretagna.

Coma va il programma?
"Benissimo - rispondono-. Non solo è in onda in Europa in Francia, Gran Bretagna, Spagna, Portogallo, Belgio, Grecia, ma sarà presto proposto negli ex Paesi socialisti, già esiste in versione polacca, e in Sud Africa. E' arrivato con successo in Nuova Zelanda, ma per ora la sfida più realistica è rappresentata dalla Turchia".

Proprio la Turchia, signora Usdan?
"Sì, perchè il Paese è colpito da un'inflazione del 70% e un programma come il nostro, in cui si tratta di indovinare il prezzo delle merci, deve tenerne conto. Cerchiamo di proporre i giochi adatti e soprattutto dei premi che spingano la gente a partecipare. L'Italia rispetto al dollaro ha un rapporto di 1 a 3 zeri, 1 dollaro 1.300 lire circa, come la Turchia, 1 dollaro 6.000 lire turche. L'edizione italiana è poi la più ricca in Europa per assortimento di giochi. Perciò siamo qui per studiarla, con un occhio alla Turchia".

Come vi sembra "OK, il prezzo è giusto!"?
"In Italia il programma va bene, ma, come sostiene un produttore americano, "il buono è il nemico del meglio", così non escludiamo che si possano trovare formule più efficaci".

E come va signor Huntridge il programma in Gran Bretagna?
"E' arrivato, come in Italia, nel 1983 e a dispetto della critica, mi riferisco ai giornali dell'epoca che hanno tentato di demolirlo, è un successo. E' la trasmissione del sabato sera ed è seguita da circa 16 milioni di spettatori. Purtroppo in questo periodo non è in onda su ITV Network perchè il presentatore, Leslie Crocother, è in ospedale per un grave incidente automobilistico. Crocother, 59 anni, è un personaggio popolare... come Pippo Baudo".

C'è un Paese in cui "OK" non funziona o l'accoglienza del pubblico è tiepida?
"In Portogallo il pubblico in sala non è scelto liberamente, ma si deve procedere tramite sorteggio alla presenza di un'autorità , tipo la guardia di finanza, per garantirne la regolarità, e questo toglie entusiasmo al gioco. Pensate che negli Stati Uniti, invece, dove per partecipare basta scrivere, c'è una lista d'attesa di sette anni. Ma l'accoglienza della gente è favorevole ovunque. Perché? La risposta è: premi, premi, premi. Alla gente piace che siano anche altri a vincerli purché si tratti di cose che non si può permettere di comprare, come i gioielli, le pellicce, le vacanze. Il più ambito in tutto il mondo è comunque l'automobile".

L'Italia è l'unico Paese in cui a condurre il programma è una donna. Vi risulta?
Pamela Husdan e Howard Huntridge confermano, ma non si danno particolari spiegazioni del fenomeno. Chi rimane meravigliata è invece Iva Zanicchi. "E' strano", commenta, "noi donne abbiamo in genere più dimestichezza con i prezzi, quindi dovremmo essere più adatte degli uomini a presentare "OK". Si vede che siamo ancora discriminate. Per fortuna in Italia hanno capito che siamo brave. E mi riferisco a me ma a Lorella Cuccarini, per fare un esempio, o a Catherine Spaak, per farne un altro".

 
 

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